RELIGIONI NEL MONDO
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ZOROASTRO, PROFETA DI AHURA MAZDA

La religione di Zoroastro, di chiaro orientamento monoteista anche se percorsa dalla contrapposizione fra i due principi del bene e del male, ha origini antiche ed è oggi praticata da appena cento mila credenti, in parte nella città di Bombay (India) in parte in Persia. È una religione con la quale gli ebrei deportati in Babilonia vennero a contatto e dalla quale attinsero stimoli nell’epoca post-esilica per la chiarificazione di alcune verità di fede.
  • Zoroastro profeta
    Secondo la tradizione Zoroastro (chiamato anche Zaratustra) nel VI secolo avanti Cristo avrebbe ricevuto l’incarico dal dio Ahura Mazda di predicare il monoteismo in Persia, riformando così l’antica religione politeista degli Arii. Nella sua predicazione egli afferma: “Ora vi voglio predicare la prima e suprema verità della vita che mi è stata affidata da Ahura Mazda (...). Tutti coloro che ascolteranno questa parola attraverso le opere della conversione entreranno nella perfezione e nell’immortalità”. Il libro sacro della religione è l’Avesta.


  • Bene e male
    Ciò che caratterizza il Zoroastrismo è la contrapposizione di bene e male in lotta fra di loro. Nella incapacità di conciliare il male con Dio, Zoroastro infatti parla di due principi eterni, anche se alla fine dei tempi solo il bene sopravviverà dopo aver annientato il male. Il bene (Ahura Mazda detto anche Ohrmazd) e il male (Auhra Manyu detto anche Ahriman) si fronteggiano in una lotta senza quartiere nel mondo. Ohrmazd ha creato il mondo ed ha dalla sua gli spiriti buoni le anime immateriali; Ahriman i demoni. Fra i due si trova a vivere l’uomo creato da Ohrmazd, il quale deve decidersi per il bene o per il male. Nel primo caso alla fine dei tempi sarà associato alla gloria infinita di Ohrmazd; nel secondo caso sarà annientato e distrutto con Ahriman. Per i giusti è previsto un premio di delizie, per i malvagi un inferno con dolori ed orrori, almeno fino all’annientamento che avverrà alla fine del ciclo cosmico.
    Fin dalla creazione l’uomo si trovò tentato da Ahriman, che lo indusse a rinnegare Ohrmazd come unico creatore. Da allora iniziò nel mondo una storia di errori di lotte, ma anche di vittorie del bene. In questa visione l’uomo appare responsabile del suo destino, collaboratore di Ohrmazd per la trasformazione positiva del mondo, la quale sarà possibile in modo completo solo alla fine dei tempi, per opera di un salvatore umano (Sôshyans), discendente di Zoroastro.


  • Il fuoco e le torri del silenzio
    c) Ciò che caratterizza i tempi zoroastriani è il fuoco che da secoli viene conservato sempre acceso. C’è un tempio in Persia a Iadz dove il fuoco è acceso ininterrottamente da 1520 anni. Per questa ragione qualcuno ha definito i zoroastriani adoratori del fuoco. In verità per essi il fuoco è solo il simbolo più perfetto di Ahura Mazda in quanto sorgente di luce di vita di conoscenza, di giustizia. Il sacerdote dopo la lettura dei testi sacri (Avesta) si pone un velo davanti alla bocca, per proteggere il fuoco dalle impurità, e si accosta per assicurarne la continuità, ponendo sul braciere legna da ardere. Una volta i templi del fuoco erano sulla cima delle montagne nei luoghi cioè considerati puri ed incontaminati, protesi verso il cielo.
    In altre sommità si ergevano le torri del silenzio luoghi nei quali venivano deposti i morti, affinché gli avvoltoi si cibassero di essi. Tutto questo era fatto per evitare la contaminazione dei cadaveri con le impurità della terra e degli agenti atmosferici.


  • Ahura Mazda
    Domina nella religione l’unico dio del bene Ahura Mazda rappresentato dal fuoco, fine dell’uomo, guida per trasformare il mondo secondo il bene, a cominciare dalla famiglia per arrivare a tutta l’umanità. Tale dio è rappresentato con una corona regale, indicante con una mano l’unico dio e con l’altra un cerchio piccolo, simbolo di ogni piccola fraternità fondata sull’amore, capace di trasformare la grande fraternità umana, indicata invece da un secondo cerchio grande posto sotto.
    Ahura Mazda indica con tre dita i grandi precetti zoroastriani: bene pensare, ben dire, ben fare. Sono queste le vie per assecondare la vittoria sul male.


  • Confronto utile
    L’esiguità dei credenti zoroastriani non consente facili incontri e dialoghi. Questa religione antica appartiene alle religioni profetiche, quali l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo. È interessante notare come questa religione, oltre al monoteismo all’impegno etico e all’escatologia, abbia la credenza negli angeli e nei demoni e l’impegno umano di trasformazione del mondo per ricondurlo al bene.
    Questi credenti, come gli altri delle religioni profetiche, vivono l’attesa messianica che apre gli animi alla fiducia nell’avvenire e allontana il timore dell’assurdo e dell’irrazionale.
(G. Dal Ferro)